“Signora Presidente, il 7 dicembre 2013 il MiBACT pubblica il bando “500 giovani per la cultura”, previsto dal decreto valore e cultura. In tale bando il sospetto è che il morbo, per così dire “alla Fornero”, del pasticciaccio diabolico per far passare prese per il naso per iniziative volte ai giovani o a chissà chi, abbia contagiato anche il Ministro dell’istruzione e i suoi collaboratori al Ministero. Tale bando, infatti, prevede che 500 laureati con 110 e lode, under 35, siano impiegati in uno stage formativo per 12 mesi ad un compenso lordo annuo di 5.000 euro, che fa più o meno 3 euro e 50 centesimi l’ora. Non c’è bisogno di commentare la proposta: 3 euro e 50 centesimi l’ora per un laureato con 110 e lode, occupato tra le 30 e le 35 ore settimanali, mi sembra eufemisticamente – lo ribadisco – una presa per il naso!
Si solleva quindi tutto il mondo della cultura e nella fucina delle menti del MiBACT si corre ai ripari e si cerca di mettere una toppa che però non è assolutamente sufficiente.
Le considerazioni da fare pertanto sono le seguenti: innanzi tutto questo bando era già stato criticato in sede di esame del decreto valore-cultura, giacché non si capisce perché si voglia introdurre un’ulteriore opportunità di offerta formativa in un campo in cui gli operatori sono già ampiamente formati da master, corsi di laurea e corsi di specializzazione. Ciò che manca in questo campo, invece, è l’offerta lavorativa senza discriminazioni di età, poiché nel MiBACT esistono elenchi lunghissimi di professionalità di catalogatore, pronti per essere impiegati in questa operazione di digitalizzazione del nostro patrimonio, che non sono presi assolutamente in considerazione.
Sabato sono andata alla manifestazione “500 no per il MiBACT” e volevo rivolgere una preghiera al Ministro, poiché mi risulta che né lui, che si trovava a Carditello a festeggiare, né alcuno dei suoi collaboratori fosse presente. La preghiera è la seguente: da un lato, operare tempestivamente ed efficacemente per reintegrare gli organici ormai dissanguati degli istituti e uffici pubblici di conservazione e tutela e, dall’altro, attuare un piano strategico di rilancio e sviluppo del settore, a partire anche dal rifinanziamento di programmi ordinari di catalogazione, inventariazione e digitalizzazione.” (Applausi dal Gruppo M5S).