Oggi ho dedicato il mio intervento in aula al Senato al tema dei tirocini retribuiti e a quello dello spreco alimentare, due argomenti correlati strettamente con l’istruzione e la difesa del territorio. Di seguito il video e il testo:
MONTEVECCHI (M5S). Signor Presidente, nell’ordine del giorno G38 si parla della realizzazione dell’alternanza scuola-lavoro e di come questa alternanza, e quindi la possibilità di fare dei tirocini formativi all’interno di luoghi di lavoro e di istituzioni, possa favorire il raggiungimento di una scelta professionale adeguata mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro in cui ci si vorrà inserire. Pertanto si promuovono questi tirocini sia formativi che di aggiornamento. Attualmente qui in Senato è possibile attivare degli stages che prevedono una copertura assicurativa per il tirocinante, ma non prevedono alcuna indennità.
La legge n. 92 del 2012 ha apportato delle modifiche sostanziali introducendo delle linee guida nazionali finalizzate a stabilire degli standard minimi e uniformi su tutto il territorio per evitare un uso distorto ed illegittimo dei tirocini, come purtroppo spesso accade.
Tali linee-guida si muovono nel contesto del documento di lavoro «Un quadro per la qualità dei tirocini» che è stato adottato dalla Commissione europea il 18 aprile del 2012, nonché nel contesto dell’Accordo Stato-Regioni che ha dato luogo alle «Linee guida per la formazione nel 2010» che dettano principi e criteri minimi, anche nel caso che il soggetto ospitante sia una pubblica amministrazione.
Gli standard minimi previsti da queste linee-guida prevedono il riconoscimento di una indennità minima per le attività svolte dal tirocinante e per tutte quelle attività, non precisamente definite tirocini, ma che, per le modalità con le quali si espletano possono essere equiparate, di fatto, a dei momenti di tirocinio formativo.
Ad oggi, a noi risulta, come detto, che negli stage attivati presso queste istituzioni, che si basano su convenzioni singole, non sia garantita la corresponsione di questa indennità minima.
Per questo chiediamo a quest’Assemblea di votare questo ordine del giorno che ha come obiettivo quello di mettere in linea questa amministrazione con quanto richiesto da questi documenti, oltre che ad attivare per i soggetti in fase di laurea o neolaureati particolarmente meritevoli, dei percorsi di tirocini formativi cui però sia corrisposta l’indennità minima prevista da queste linee-guide e anche dal buon senso.
Il G49, invece, è un ordine del giorno che recepisce un’altra sollecitazione, che ci arriva sempre dall’Europa, quella atta al contrasto dello spreco alimentare. È una battaglia molto importante, di civiltà e non solo perché è una battaglia che ci porrebbe nelle condizioni di capire e di aiutare i più bisognosi. Ma è una battaglia anche nei confronti della conservazione e della tutela del nostro territorio e del nostro ambiente. Anche da lì, infatti, anche attraverso il contrasto allo spreco alimentare passa la tutela del nostro ambiente e anche della nostra salute.
Vorrei ricordare che ogni anno si gettano 150 chili di alimenti pro capite e che nel nostro Paese annualmente in totale c’è uno spreco di cibo pari a 37 miliardi di euro, sufficienti a nutrire 44 milioni di persone. Lo ribadisco: questo spreco sarebbe sufficiente a coprire il fabbisogno di 44 milioni di persone nel nostro Paese.
Nel gennaio 2012 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che prevede che entro il 2025 siano adottate tutte le misure necessarie per dimezzare gli sprechi alimentari all’interno dell’Unione europea e per migliorare l’accesso al cibo per i cittadini più vulnerabili.
Facciamo una richiesta a questa amministrazione, anche in virtù di una risoluzione che il 7 ottobre 2013 ha approvato il Ministero per l’ambiente, all’interno della quale è contenuto un piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (il PINPAS). Noi chiediamo a questa amministrazione e a questa istituzione di cercare di adeguarsi e di accogliere queste sollecitazioni importanti che arrivano dall’Unione europea e del nostro Ministero per l’ambiente e che si avviino tutta una serie di provvedimenti atti a contrastare lo spreco alimentare nei settori della distribuzione e della ristorazione interna del Senato; a prevedere anche la stipula di accordi con associazioni di volontariato e di beneficenza che si rendano disponibili, mediante un piano di redistribuzione, per la donazione gratuita degli alimenti rimasti venduti o eccedenti a favore dei cittadini che appartengono alle categorie meno abbienti. (Applausi dal Gruppo M5S).