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Decreto scuola: tutte le vergogne del provvedimento

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MONTEVECCHI (M5S). Signor Presidente, ci ritroviamo oggi in dichiarazione di voto sulla fiducia posta su un decreto-legge che riguarda la scuola. A luglio 2015 noi pensavamo di avere già visto il peggio, perché un Governo che porta a casa una vergognosa riforma della scuola con un colpo di fiducia non si può vedere in un Paese civile e democratico. Pensavamo di avere esaurito la nostra rabbia e il nostro dolore a quell’epoca; e invece ci ritroviamo oggi ancora con un colpo di fiducia con il quale si porta a casa un provvedimento eterogeneo per materia, e che ha visto l’innesto di modifiche da parte della relatrice e del Governo con emendamenti relativi a materie completamente estranee al decreto stesso. Tant’è che – udite, udite – anche il nostro ex presidente della Repubblica Napolitano, forse in un momento di particolare energia mentale ed intellettuale (Commenti dal Gruppo PD), si è accorto di questa cosa ed ha educatamente fatto presente il problema al Governo, chiedendo spiegazioni.

Giustamente il collega Centinaio si chiede dove sia il Governo. È presente la sottosegretaria D’Onghia, che noi ringraziamo per la costante presenza, ma, parafrasando un famoso film di Fellini, mi chiedo: la Ministra dov’è? Questo decreto contiene molto della buona scuola perché è stato “sciacallato” proprio per infilarvi le “pezze” ad una riforma che sapevamo avrebbe prodotto gli effetti negativi che sta producendo.

Partiamo dagli insegnanti con la valigia. Una delle nostre preoccupazioni era che la riforma avrebbe creato tutta una classe di insegnanti con la valigia, magari già attempati e con famiglie che risiedono lontano dal luogo dove sarebbero andati a lavorare. Quando manifestavamo tale preoccupazione, condivisa dal mondo della scuola, il Governo non ha voluto ascoltare il mondo della scuola e non ha voluto ascoltare noi ed è andato avanti con il suo magnifico piano delle assunzioni straordinarie che ha prodotto, appunto, una situazione per la quale ci sono insegnanti che da Trapani devono prendere l’aereo per andare a lavorare a Modena, nell’organico del potenziamento, quindi a vagare come fantasmi dentro le scuole. Bene, qui si vuole porre il correttivo, si va in deroga e si permette di chiedere l’assegnazione provvisoria. Questo in barba a tutta una categoria di insegnanti che non hanno partecipato alla fase B del magnifico piano di assunzioni straordinarie e hanno deciso di rimanere a casa loro, nella speranza poi di ottenere una cattedra. E cosa si genera, pertanto, per cercare di porre rimedio? Ulteriore conflitto e ulteriori contenziosi. Come se questa riforma non ne avesse già generati abbastanza di conflitti tra docenti e di contenziosi. Bravi! Un applauso al Governo.

Poi abbiamo gli insegnanti delle graduatorie ad esaurimento della scuola dell’infanzia, quelli che la buona scuola aveva dimenticato. Eccoli che rispuntano. E non uso qui parole mie. Per parlare di questo emendamento vergognoso uso le parole della Presidente del Comitato tutela GAE infanzia, Alessandra Michielotto, che spiega come ogni ruolo che sarà tolto alle GAE, che non hanno avuto la possibilità della interregionalità, concessa invece a circa 1700 insegnanti (contro i 23.000 che rientrano nelle GAE infanzia), vedrà il ricorso d’urgenza al giudice del lavoro; e sarà sollevato il principio dell’anticostituzionalità per discriminazione tra docenti che hanno parità di titoli.

Quindi, siamo di fronte a un sopruso bello e buono, e il Governo ne dovrà rendere conto. Pertanto, altri conflitti, altre discriminazioni ed altri contenziosi. E questo è il Governo illuminato che abbiamo in questo Paese in questo periodo.

Poi abbiamo il bonus di 1.000 euro a studente disabile per la scuola privata e paritaria. Trovo questa operazione vergognosa, perché si utilizza un dramma che vivono molte famiglie con le relative necessità, per drenare ulteriori finanziamenti dalle scuole statali verso le scuole private e paritarie, quando nella scuola pubblica il sostegno è ancora una chimera.

Nella scuola pubblica, infatti, non sono stati risolti i problemi del sostegno ai bimbi con disabilità. Abbiamo ancora molti problemi di organico, relativamente alla formazione e alle competenze. E ancora esistono problemi per aiutare questi bambini nelle operazioni più semplici, come quella di recarsi ad una toilette.

Per noi tutta la disabilità va sostenuta: quella nelle scuole private e paritarie, ma anche, e soprattutto, quella nella scuola pubblica. Quindi, non si devono creare delle discriminazioni tra studenti portatori di disabilità. Invece, così facendo, dando ulteriori risorse alle scuole private e paritarie si creano.

Renzi ha poi affermato che è stata curata la “supplentite”. Caspita, come l’abbiamo curata! Infatti, in questo decreto abbiamo presentato un emendamento per le supplenze brevi. Guarda caso, regoliamo le supplenze brevi, attuali e nel futuro, ma non ci preoccupiamo di sanare il pregresso e pagare lo stipendio a quei supplenti che ancora stanno aspettando di essere pagati. (Applausi dal Gruppo M5S). Non solo non abbiamo curato la supplentite, cittadini, ma non abbiamo ancora neanche pagato i supplenti.

Arrivo alla modifica del nuovo ISEE, che testimonia proprio la prepotenza e l’incompetenza di questo Governo che, con un atto di aggressione parlamentare, infila in questo decreto un emendamento che tocca una materia complessa e articolata, che non può esaurirsi in una modifica estranea alla materia del decreto.

Questo emendamento si propone di recepire le varie sentenze del Consiglio di Stato sull’esclusione dal computo ISEE delle pensioni di invalidità, dell’indennità di accompagnamento e di ogni altra previdenza legata alla disabilità grave. Ancora una volta userò parole non mie, ma della Presidente del Movimento nazionale disabili, secondo cui questo emendamento del Governo non solo peggiora le condizioni per i disabili, ma crea anche una discriminazione all’interno delle famiglie che potrebbero usufruire di tutte le misure contenute, secondo i requisiti prescritti dal modello ISEE. Quindi c’è un’altra discriminazione e ci saranno altri conflitti e altri contenziosi. Bravissimi: un altro applauso per il Governo!

Non è finita: nel provvedimento originario è contenuta una previsione che rappresenta l’apoteosi della cecità, della mancanza di visione e di strategia, della prepotenza e della presunzione, che faranno schiantare questo Governo, che colerà a picco nei sondaggi. Il Governo non solo non ascolta più il Parlamento, il mondo della scuola e della cultura, ma non ascolta neanche Raffaele Cantone, che il 20 aprile ha detto al Parlamento e al Governo: basta con le procedure di proroga per l’affido degli appalti per la pulizia nelle scuole, perché producono dinamiche poco virtuose. Ce lo spiega infatti l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con una delibera che ha comminato una multa a quattro cooperative, di cui due cooperative rosse – il Consorzio Servizi e la Manutencoop – la prima delle quali è stata anche coinvolta in Mafia capitale. Queste quattro cooperative, secondo l’Autorità antitrust, avevano creato un’intesa restrittiva e si erano spartite ‑ udite, cittadini! ‑ 1 miliardo e 500 milioni di euro di soldi pubblici, con il gioco delle proroghe degli appalti di pulizia nelle scuola. Noi abbiamo proposto un disegno di legge per re-internalizzare questi servizi, per ricostituire l’organico dei collaboratori ausiliari e uscire dal solco delle proroghe, ma il Governo non ha ascoltato il Parlamento e non ha ascoltato neanche il dottor Cantone.

Per tutte queste ragioni, il Movimento 5 Stelle voterà contro la fiducia al Governo e manifesta la propria contrarietà anche al provvedimento in esame, perché, oltre alle vergogne in esso contenute, è vergognoso che ancora oggi, dopo più di tre anni dall’inizio della legislatura, ci troviamo a chiedere a gran voce in questa Assemblea che ci si occupi di università e di ricerca in modo serio, con una visione e con una strategia che non sono certo quelle contenute nel provvedimento in esame, nel quale si istituisce per decreto una nuova università e si avvia un modello che, se passerà, andrà a cambiare radicalmente la nostra ricerca libera ed etica, come la conosciamo oggi. (Applausi dal Gruppo M5S).

 

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