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Buona scuola: le bugie hanno le gambe corte

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MONTEVECCHI (M5S). “Signor Presidente, anche il Movimento 5 Stelle respinge al mittente le accuse ingiuste che sono state fatte nei confronti delle opposizioni, tra l’altro in una sede non istituzionale. Il Presidente del Consiglio dovrebbe quindi imparare che ci sono delle sedi nelle quali si dibatte, sedi appropriate che sono state create appositamente per ragionare sulle questioni, e che i salotti televisivi non sono ricompresi in questa categoria dove sarebbe opportuno spostare il dibattito intorno a provvedimenti così importanti come quello sulla scuola (Applausi dal Gruppo M5S).

Imparasse quindi a parlare dove deve farlo.

Gli emendamenti, che egli dice sono diventati 3.000, cioè un numero esorbitante, innanzitutto hanno raggiunto quella cifra perché i relatori, quindi una relatrice del suo partito, hanno presentato emendamenti per la riscrittura di quattro articoli del provvedimento; pertanto, a seguito di questa iniziativa che parte dalla maggioranza, le opposizioni hanno dovuto subemendare, hanno chiesto di poter subemendare il testo, perché non fosse strozzato il dibattito nelle sedi opportune, quindi nella Commissione referente. Noi abbiamo presentato 700 emendamenti. Ditemi voi se presentare 700 emendamenti significa fare ostruzionismo per una riforma molto complessa che si compone di 25 articoli; una riforma complessa che necessita di adeguato dibattito e che per essere modificata ha bisogno di un numero adeguato di emendamenti e 700 proposte di modifica sono l’osso, significano esser voluti rimanere nel merito del provvedimento e non aver voluto mettere il bastone tra le ruote e pertanto rimandiamo al mittente anche questo.

Vi è poi il tema dello spacchettamento. È da metà marzo, quando il provvedimento sulla buona scuola è stato presentato con grave ritardo, che le opposizioni – e noi per primi – hanno chiesto lo spacchettamento del piano delle assunzioni dal disegno di legge per poter ragionare con calma sul piano straordinario delle assunzioni e per non disattendere a delle promesse che il premier ha fatto a settembre come slogan politico, ma per poter mantener fede ad un impegno preso. Quindi ancora una volta respingiamo al mittente le accuse, perché chi non ha mantenuto fede alle promesse fatte è colui che le ha fatte sapendo che il piano straordinario delle assunzioni era il cavallo di Troia per far passare tutto il resto del provvedimento, che è inaccettabile perché consegna a questo Paese una scuola aziendalista, verticistica, non più pubblica e democratica (Applausi dal Gruppo M5S).

Lo sapeva e ha preso in giro le persone e lo ha fatto anche quando ha avviato la consultazione on line sulla buona scuola, quando presso la competente Commissione in Senato è stato fatto l’affare assegnato sulla scuola e sono state fatte le audizioni, quando alla Camera dei deputati di nuovo sono state fatte le audizioni con il mondo della scuola e in ultimo quando tali audizioni sono state fatte anche in Senato.

Adesso il Presidente del Consiglio dice che vuole convocare gli stati generali della scuola per ascoltare il mondo della scuola. Ma allora, che cosa ha fatto tutto il tempo, invece di ascoltare il mondo della scuola? (Applausi dal Gruppo M5S). Giocava alla PlayStation? Giocava con la vita delle persone che insegnano nella scuola, sulle quali si è retto il mondo della scuola?

Noi non accettiamo questa presa in giro e non accettiamo neanche che questo Parlamento la faccia passare in sordina, perché a questo gioco sporco non ci stiamo. (Applausi del senatore Cappelletti).

In ultimo, il Presidente del Consiglio ora si sveglia e dice che vuole ascoltare, prendendoci così in giro doppiamente, perché sappiamo benissimo che l’organizzazione di questi stati generali – se mai ci sarà – è un voler prendere tempo, perché Renzi è in difficoltà, perché il mondo della scuola gli ha dimostrato che non si fa prendere in giro: è un mondo di persone che leggono, che studiano e che analizzano quello che viene detto con senso critico. Il mondo della scuola è duro da beffare e Renzi sta prendendo tempo.

Quello che allora noi chiediamo è che, se c’è davvero la volontà di ragionare seriamente su questo provvedimento, la si pianti di andare nei salotti televisivi a parlare a vanvera e si permetta a questo Parlamento di lavorare seriamente prendendo gli opportuni provvedimenti. (Applausi dal Gruppo M5S e del senatore Campanella).

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