Il Movimento 5 Stelle è partecipazione e coinvolgimento dei cittadini alla vita del Paese. Poche settimane fa il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, ha annunciato le seguenti linee guida di riforma del suo Ministero:
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_378112305.html
E’ arrivato il momento di attivarsi: fateci pervenire le vostre osservazioni e proposte. Farò poi quanto in mio potere, come Portavoce dei cittadini al Senato, per promuovere i vostri suggerimenti. Potete commentare direttamente il post oppure scrivere un messaggio sulla mia pagina Facebook.
In alto i cuori!
sono bibliotecaria in un istituto in tabella del MIBAC e tocco con mano alcune realtà che dubito questa riforma possa migliorare, provo ad elencarle: nonostante sia un ente pubblico e riceva un congruo finanziamento dallo stato la gestione dell’istituto è assolutamente privatistica, clientelistica, il MIBAC dovrebbe controllare, ma è facile imbrogliare le carte; nessun controllo da parte dell’ispettorato del lavoro, soprattutto per le norme di sicurezza, nessun rispetto della professionalità e delle norme contrattuali. Il problema attuale del lavoro sono i dirigenti, spesso incompetenti, intoccabili, abituati a muoversi attraverso le conoscenze politiche e quindi ad essere scorretti e a non rispettare i diritti altrui,.
Come primo atto fermare lo scempio delle coste impedendo la costruzione di barriere e lidi, cabine e altro. Affidare solamente l’utilizzo a concessionari per sdraio, ombrelloni e gli altri servizi solo dal lato opposto delle strade in riva al mare. Esmpio sarebbe la Plaja di Catania e tutta la costa. 18 km di spiaggia appannaggio di pochi concessionari . Liberare le spiagge e costruire, con concessioni trasparenti, dal lato opposto hotel, strutture ricettive e quant’altro. laviro per almeno trentamila persone e fare impallidire Miami e Acapulco.
MiBACT (Ministero Beni Culturali) spezzato in due dalla Riforma Franceschini: eccellenze e bad-companies…
..la tutela deve sparire?
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Il nostro Ministero sta per essere stravolto dalla riforma Franceschini, vero CAVALLO DI TROIA che chiude le soprintendenze e invece apre la porta a tutte le svendite che abbiamo evitato finora, a discapito del patrimonio culturale italiano, settore che per noi è strategico!
Questa riforma favorisce privatizzazioni di ogni tipo, dalla esternalizzazione di tutte le manutenzioni ai privati con un maxi-appalto da mezzo miliardo di euro con Padoan del Tesoro (e menomale che non c’erano i soldi!) all’ingresso di manager – anche stranieri – alla guida dei nostri musei di rilievo, con fior di storici dell’arte italiani già a stipendio, ma che devono essere sotto-impiegati perché strenui difensori del patrimonio contro le mire dei politici liberisti e privatizzatori!
Per non parlare della missione impossibile di riorganizzare la struttura del Ministero (in cronica carenza di organico per mancanza di turn-over), sempre allo scopo di centralizzare il potere e – peggio – di sottrarre il patrimonio alla protezione di funzionari e impiegati che con passione svolgono il loro compito di tutela del patrimonio pubblico da anni!
Tutto questo per due nobili scopi:
– trovare un posto per 20 funzionari che non ‘dovranno’ ma ‘potranno’ essere nominati per concorso, quindi potranno essere nominati senza, tra chi nel partito ha bisogno di una poltrona;
– spezzare il MiBACT in due: 20 eccellenze che si manterranno da sole comodamente e centinaia di musei minori o comunque meno frequentati che faranno fatica a tenersi in piedi con pochissime risorse economiche e che prima o poi saranno chiusi e svenduti, con relativi gravi problemi per i posti di lavoro.
Un po’ quello che succede con le aziende che vengono smembrate, con la eliminazione della ‘bad company’ risultante.. Franceschini a questo scopo ci richiama alla solidarietà, ma tolti i migliori ci sarà poco da essere solidali, sarà una lotta per la sopravvivenza.. bella prospettiva!
Finora ci siamo presi in giro con la storia dell’auto-mantenimento dei beni culturali perché, se verranno alienate le eccellenze museali che portano turismo e risorse, chi ci aiuterà a finanziare la tutela in un Ministero senza più fondi?
Forse un piccolo ostacolo potrebbe essere costituito dalla CORTE DEI CONTI, che se farà bene i conti si accorgerà che la riforma fa acqua da tutte le parti, altro che Spending Review! Per far funzionare una riforma del genere dovranno accorpare ma anche creare nuovi uffici e per farlo veramente serviranno tante risorse umane ed economiche, quelle che non ci sono.
Quindi che succederà? Un bel casino generale, altro che efficientamento!
Se si voleva gestire Pompei con l’Europa e il Colosseo con gli sponsor, che bisogno c’era di sfasciare tutto il Ministero?
Qualche passo indietro forse lo otterranno la Soprintendenza di Mantova e Fassino con il Polo Reale di Torino (chissà perché..), ma ad esempio che ne sarà dei Poli Museali, che rimangono (per ora) prezioso legame tra musei e territorio? Nessuno si muove?
Possibile che non si possa fare nulla? Funziona solo l’ufficio stampa di Franceschini?
Dobbiamo farci sentire dall’opinione pubblica e mettere questo ministro davanti alle sue gravi responsabilità.
Se chiacchieriamo e basta andranno avanti come treni..
Quali azioni concrete vogliamo attuare contro la privatizzazione in arrivo e la mortificazione della tutela della cultura messa al servizio dei burocrati?
Ci vorrebbe un bel sit-in davanti al Collegio Romano, chiamando la stampa, voi che ne dite? Oppure si sale sui tetti un’altra volta?
MA SUBITO, VISTO CHE ENTRO LUGLIO CHIUDERANNO L’ITER!!!!!