Il governo reperirà risorse finanziarie per sostenere l’iscrizione dei ragazzi a corsi di danza, musica e teatro. Questo l’impegno assunto dall’esecutivo con l’approvazione dell’emendamento ad Codice dello Spettacolo a firma Michela Montevecchi. Il provvedimento, riservato ai giovani di età compresa fra i 5 ed i 18 anni, punta a favorire la promozione e la diffusione delle attività culturali fra i giovani e riguarda le scuole individuate con decreto del ministro dei Beni culturali, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze e con il Ministero dell’Istruzione.
Già in fase di audizioni era stata rilevata da più parti la difficoltà di dare attuazione a progetti come quelli previsti dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 (la cosiddetta «Buona Scuola»), con Norme sulla promozione della cultura umanistica, del patrimonio artistico e della creatività, senza prevedere tuttavia risorse aggiuntive adeguate per la loro realizzazione. Inoltre, alle problematiche che il sistema scolastico si trova ad affrontare in ambito formativo si coniuga la difficoltà, per i giovani artisti, di riuscire a conseguire una adeguata crescita professionale e un progressivo inserimento nel mercato lavoro. Risulta perciò quanto mai necessario e opportuno, fin dall’età scolare, coinvolgere alunni e studenti nell’apprendimento interdisciplinare di tecniche e saperi, dando loro modo di sviluppare quelle attitudini che sono tradizionalmente parte della cultura umanistica quali l’attenzione, il rigore, le capacità critiche, analitiche e metodologiche, anche attraverso la conoscenza del patrimonio culturale nelle sue diverse declinazioni.
Abbiamo pertanto impegnato il governo a reperire ulteriori risorse finanziarie finalizzate a promuovere e sostenere, anche sotto forma di credito d’imposta, l’iscrizione annuale e l’abbonamento, per i ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni, a corsi di danza, teatro e musica, presso scuole rispondenti alle caratteristiche individuate con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, o presso scuole inserite negli appositi registri previsti dalla legislazione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano.