Home | Mondo | Terra persa: il land grabbing a casa nostra

Terra persa: il land grabbing a casa nostra

Share

Da diversi anni ormai nel nostro vocabolario comune sono stati introdotti neologismi e termini in lingua straniera che finiscono con il confondere le idee più che raccontarci meglio la realtà. Spending review, fiscal compact, quantitative easing sono tra gli esempi più recenti. Il documentario “Terra persa” descrive una locuzione ancora poco nota ma del tutto dannosa per il nostro paese: land grabbing, l’accaparramento delle terre.

Siamo abituati a pensare che quando qualcuno si impossessa di un territorio con mezzi più o meno leciti si stia parlando di regioni del mondo lontane da noi. L’Africa, l’Asia o il Sud America. “Terra persa” ci porta invece nel cuore della Sardegna, dove diverse associazioni si battono perché la terra sia utilizzata secondo scelte condivise. Nel documentario i responsabili delle associazioni denunciano pratiche dannose sotto diversi punti di vista: esercitazioni militari, impianti fotovoltaici e termodinamici che sottraggono spazi ai cittadini dell’isola e stravolgono il patrimonio paesaggistico e naturale che rende la Sardegna uno dei luoghi più suggestivi della penisola.

Tutto ciò accade nel silenzio e nel disinteresse generale mentre chi governa parla di un’Italia possibile superpotenza sul piano culturale. Ma se si lascia che i territori vengano devastati in modo selvaggio e indiscriminato come possiamo sperare che le dichiarazioni governative non siano altro che parole al vento? Possibile che non ci si renda conto che per riparare ai danni di una gestione del territorio così carente ci vogliano decenni?

Il documentario, della durata di trenta minuti, è diretto da Michele Mellara e Alessandro Rossi ed è prodotto dalla Mammut Film. Sono previste presentazioni e proiezioni a partire dal prossimo settembre.

terrapersa 

 

 

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*