Le promesse iniziali del governo Renzi e dello stesso ministro che prospettavano una scuola forte, fulcro della società e base di partenza per il futuro, sembrano svanite in una bolla di sapone attraverso il rilancio di test inutili e dannosi che la stessa scuola non vuole.
Il neo-ministro Stefania Giannini prosegue sulla strada dei suoi predecessori continuando a giudicare, attraverso degli “indovinelli”, le scuole e i docenti. Ieri si è tenuta la prima sessione, dedicata all’Italiano, dei quiz Invalsi. Immediata la reazione di docenti, personale ATA e famiglie, protesta prontamente contrastata con minacce verso insegnanti e genitori che intendevano scioperare. Nonostante gli aspri contrasti l’adesione allo sciopero è stata elevata.
In molti casi i quiz sono stati svolti con un numero decisamente ridicolo di alunni presenti. Sembra, dunque, chiaro che il tentativo del Ministro Giannini sorda alle critiche e alle ferme opposizioni provenienti in modo netto dal mondo della scuola e delle famiglie si destinato al fallimento.
Il Movimento 5 Stelle si impegnerà in questa lotta e in quelle volte a restituire a docenti ed ATA gli scatti di anzianità, migliorare la didattica dei BES, dire no alla riduzione di un anno della scolarità e alle classi-pollaio. Vogliamo massicci investimenti nella scuola pubblica, l’assunzione stabile dei docenti ed ATA precari e la definitiva garanzia del mantenimento del ruolo docente per gli “inidonei”, oltre che il pensionamento immediato dei Quota 96. Il M5S si fa portavoce delle istanze sollevate dal mondo della scuola e dalle famiglie, ribadendo un secco no ai test Invalsi!
I portavoce M5S della Commissione Cultura e Istruzione Senato
Manuela Serra, Michela Montevecchi, Enza Blundo
i test invalsi andrebbero bene se fossero svolti in maniera seria. Cosi sono una farsa inutile