Mercoledì 4 giugno ho ricevuto risposta alla mia interrogazione rivolta al Ministero dei Beni Culturali in merito al “Parco della Rimembranza” (Modena), un’area verde facente parte del patrimonio culturale del nostro Paese, come certificato dal vincolo di tutela per i beni culturali che protegge e preserva l’intera zona.
Indovinate un po’ che progetti avevano per questo parco?
Rimodernarlo, edificando delle costruzioni in cemento armato del tutto in contrasto con il contesto naturale e, pertanto, in contrasto con la normativa vigente. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio prevede infatti che i beni protetti da vincolo non possano subire interventi incompatibili con la loro storia e con il loro ambiente. Tuttavia, qualcuno deve aver pensato che radere al suolo le costruzioni in legno a favore di edifici in cemento armato, danneggiando oltrettutto gli alberi secolari circostanti, non fosse in palese contrasto con quanto stabilito dal Codice.
Grazie alle segnalazioni dal territorio, ci siamo subito attivati per denunciare la questione, depositando a Marzo una interrogazione al Ministro dei Beni Culturali, convinti di essere nel giusto, guidati da un buon senso che a quanto pare manca alle amministrazioni locali attuali. Purtroppo per chi ha autorizzato i lavori (e per fortuna per noi cittadini), anche il tribunale di Modena ha dimostrato di pensarla come noi, confermando tramite apposita ordinanza il provvedimento cautelare di sequestro dell’intera area, specificando che le costruzioni in cemento sono assolutamente incompatibili con un bene ambientale e culturale protetto da vincolo, dando di fatto ragione a quanto da noi denunciato con l’interrogazione!
….ma il nostro, si sà, è un Paese pieno di sorprese. Ed è ora, infatti, che viene il bello:
a distanza di diverse settimane dall’ordinanza del giudice, e quindi dopo il sequestro disposto dal tribunale, il Ministero decide di rispondere alla mia interrogazione. Mi aspettavo di sentirmi elencare proposte alternative di intervento per la valorizzazione del parco. La risposta del Ministero, invece, mi ha lasciato assolutamente sconcertata. Nonostante il blocco dei lavori disposto prima tramite decreto e poi dall’ordinanza del giudice di Modena, al Ministero tutto risultava perfettamente in regola. Potete immaginare le reazioni cui ho assistito durante la mia replica formale, quando ho comunicato che quanto risultava loro perfettamente in regola era in realtà perfettamente bloccato dall’ordinanza del giudice, poichè perfettamente in contrasto con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio!
La questione al momento non è ancora chiusa: è stato presentato un ricorso alla Corte di Cassazione. Auspichiamo che la sentenza che verrà emessa sia in linea con quanto stabilito dal tribunale di Modena, affinché Parco della Rimembranza non subisca deturpazioni e possa essere valorizzato nel rispetto dei vincoli che lo tutelano.
In alto i cuori!
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Iniziativa condivisibile. Resta il fatto che il suddetto parco è infestato di carrette a petrolio puzzolenti: chi ci fa un giro si gode semplicemente uno spettacolo analogo a quello di cui possiamo fruire ai bordi di una qualsiasi tangenziale. Temo resti ancora parecchia strada da fare in tema di qualità dell’ambiente urbano.