Con il senatore M5S Sergio Puglia ho rivolto un’istanza alla Soprintendenza di Napoli in cui chiediamo verifiche per la tutela storico-architettonica del Conservatorio di Piazza Sant’Antonino a Sorrento. Ecco il testo.
Gli scriventi Senatori Michela Montevecchi e Sergio Puglia formulano la presente per porre l’attenzione sulla inspiegabile decisione dell’Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie di concedere in locazione una porzione del Conservatorio, sottoposto alle disposizioni di cui al codice dei beni culturali, per l’esercizio dell’attività di affittacamere, casa vacanze, Bed and Breakfast, albergo diffuso, ostello, vendita e somministrazione di alimenti e bevande ivi comprese alcolici e superalcolici, dolciumi e gelati, vendita al dettaglio della gastronomia locale, di souvenir ed articoli da regalo, agenzie per servizi turistici, noleggio di auto, moto, scooter, biciclette, natanti e imbarcazioni.
Preme rilevare non solo che la porzione immobiliare, così come l’intero edificio, insiste nel centro storico della Città, ma anche che da oltre un cinquantennio attualmente il piano primo oggetto di locazione è destinato ad aule scolastiche ed il piano secondo, dal tempo del suo risanamento, è stato sempre destinato all’attività scolastica.
L’edificio inoltre insiste in “zona A – Insediamenti e nuclei premoderni – disciplinata dall’art. 15 del P.U.C.; quest’ultimo in tale zona prevede che gli interventi siano rivolti al risanamento conservativo complessivo dell’organizzazione urbana, alla tutela e conservazione dei beni culturali ed ambientali, al restauro dei beni di particolare valore storico, architettonico, tipologico ed etnoantropologico, nell’obiettivo di una valorizzazione dei beni e della conservazione dei valori culturali e tradizionali del territorio. Il citato art. 15 del P.U.C consente destinazioni d’uso per attività turistico-ricettive solo se già esistenti e per i beni vincolati ai sensi del D.lgs. 42/2004 solo interventi di restauro, come definiti dall’art. 29 del medesimo d.lgs. e dall’art. 8 del RUES (ex plurimis la conservazione o l’integrazione delle caratteristiche fondamentali dell’impianto distributivo -organizzativo originario).
E’ evidente che un intervento della natura di quello in oggetto, non sia consentito nella zona ove insiste l’edificio di proprietà del “Conservatorio” (centro storico) perché contrario alla normativa edilizia, escluso in ragione sia delle opere che deve eseguire sia dell’attività che deve svolgere. Con la presente quindi, si chiede una verifica dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni per l’attuazione dei necessari presupposti per la tutela storico-architettonica dell’immobile.