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ISIA DI FAENZA, PRESIDENTE E CANDIDATA – L’INTERROGAZIONE

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La scorsa settimana  ho sollevato  il caso dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza. Il caso era scoppiato dopo la pubblicazione di un articolo de “La Stampa” del 15 ottobre 2017, intitolato “Presidente e candidata: così si aggiudica il posto”, che riportava l’intervista a una candidata alla cattedra di Antropologia culturale arrivata seconda al concorso, la quale ha denunciato l’accaduto. Ho spiegato che questi “lievissimi” conflitti di interessi in realtà «non sono isolati e non sono nemmeno casi sporadici, tant’è che noi dall’inizio della legislatura, siamo intervenuti ogni volta che si è parlato di formazione artistica e musicale, ogni volta che si è parlato si Accademie di belle arti, o di luoghi come l’ISIA», che è un fiore all’occhiello per Faenza, per l’Emilia Romagna e anche per l’Italia intera, perché vi si sono formati grandi artisti e grandi ceramisti.

Come riportato dai quotidiani, il Ministero dell’istruzione ha annullato la graduatoria del bando, che riguardava un posto di insegnante di Antropologia culturale presso l’Isia, dopo aver appreso che la prima in graduatoria era la stessa persona che presiedeva la commissione giudicatrice, nonché direttrice dello stesso Isia.

Torno perciò sulla vicenda con una interrogazione a mia prima firma, in cui chiedo al ministro Fedeli quali iniziative intenda attuare «affinché, garantendo la regolarità delle lezioni dell’anno accademico 2017/2018 dell’Isia di Faenza, venga avviata una nuova procedura di reclutamento in assenza di conflitti di interessi di qualsiasi natura» e, più in generale, «se non ritenga necessario prevedere adeguate procedure di reclutamento dei docenti dell’alta formazione artistica e musicale nel rispetto dei principi di trasparenza e di valorizzazione». Perché, come spiego al ministro, quanto descritto non rappresenta una novità, soprattutto in un comparto come quello dell’alta formazione artistica e musicale che da anni aspetta una riforma e un riordino. Al ministro Fedeli abbiamo chiesto da tempo maggiori attività di vigilanza finalizzate non solo a reprimere, ma soprattutto a prevenire simili situazioni. Perché casi come questo  danneggiano la formazione, la valorizzazione del merito e dell’eccellenza, incentivano forme di clientelismo.

 

Il  VIDEO del mio intervento in Aula sul caso ISIA

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