Soffitti bassi, inadeguato livello di aerazione, sentori malsani dai pavimenti, tramezzi metallici che ostacolano la didattica. Sono le condizioni in cui dal 2006 versa la “Manara Valgimigli”, scuola secondaria di primo grado a Bagno di Romagna (Forlì-Cesena). Doveva essere una soluzione temporanea, adottata l’8 gennaio di 11 anni fa per le condizioni, dichiarate inagibili, del vecchio edificio. Un’emergenza momentanea divenuta, invece, una sistemazione permanente.
A fine dicembre 2006 il Comune aveva approvato la delibera (n. 261 del 28 dicembre) con la quale veniva disposta l’inaugurazione della “nuova” sede della scuola media, ma l’istituto non si è mai spostato e da allora, a causa dell’inadeguata sistemazione, le attività scolastiche vengono svolte con enormi disagi.
Recentemente si sono mobilitati i genitori degli alunni, preoccupati per lo stato in cui i loro figli sono costretti a fare lezione. Lo stesso consiglio d’istituto ha segnalato la difficile situazione, evidenziando, come riporta il Fatto Quotidiano, che «le aule ricavate hanno un livello di areazione inadeguato a causa dell’inappropriata altezza del soffitto», «le suddivisioni degli ambienti costituite da framezzi in metallo non consentono lo sviluppo di adeguata didattica da attuare tramite l’impiego di nuove tecnologie», «i pavimenti in prodotti artificiali e plastici emanano ad ogni apertura sentori malsani che costringono il personale ad aerazioni forzate».
Ho presentato una interrogazione al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, alla quale chiedo se intenda attivarsi rendendo noti i motivi del ritardo con cui viene affrontata la situazione dell’Istituto “Manara Valgimigli” e affinché «siano effettuate le necessarie verifiche delle condizioni igienico sanitarie e di vivibilità del container adibito a luogo d’istruzione, anche in virtù del ripetuto annuncio di una nuova e rinnovata anagrafe dell’edilizia scolastica adibita, tra l’altro, a definire le misure normative per le procedure speciali atte ad affrontare le situazioni di emergenza». Aspettiamo ora di sapere quali iniziative il ministro intenda intraprendere per consentire agli alunni di Bagno di Romagna di tornare a frequentare le lezioni in locali appropriati.