A voi il video del mio interveto in Senato sulla mozione “Mare Nostrum”, per ricordare che la libertà di circolazione è per molti, purtroppo, un lusso che non possono permettersi:
MONTEVECCHI (M5S). Signora Presidente, il mio sarà un intervento brevissimo, che esula dalle considerazioni di tipo prettamente politico che sono state fatte sinora. Voglio infatti richiamare l’attenzione su un altro aspetto legato a queste vicende, quello umano e culturale, del quale non ci si deve mai dimenticare quando si approccia questo genere di questioni.
Il dramma degli sbarchi, ai quali assistiamo quotidianamente e che non interessano solo il mar Mediterraneo (avvengono, per esempio, anche alle isole Canarie), ci ricorda un passato del quale portiamo ancora memoria, una memoria che tuttavia non è debitamente conservata, né debitamente trasmessa alle generazioni più giovani. Questa mancanza di trasmissione e questa trascuratezza fanno in modo che si ingenerino poi nel nostro Paese – e non solo – tutti quei fenomeni legati alle dinamiche migratorie, che sono stati spesso usati ideologicamente, nel bene e nel male, durante i dibattiti che intorno a tali questioni si sono accesi almeno negli ultimi vent’anni, se non di più ormai.
Ricordo che in Italia questi temi sono di memoria più recente, più giovane, mentre ci sono altri Paesi dell’Unione europea che hanno conosciuto ed hanno dovuto affrontare queste problematiche e queste dinamiche già tantissimi anni fa, all’indomani dell’indipendenza di quelle che erano le colonie, i coloni e che, per secoli, hanno alimentato le economie di imperi che avevano il loro centro proprio qui in Europa.
Queste dinamiche coloniali, tra l’altro, non sono finite, ma si sono semplicemente trasformate in dinamiche di neocolonialismo, che hanno ingenerato tutta una serie di vicende politiche e sociali nei Paesi nei quali oggi si vive in eterno conflitto. Di queste vicende non possiamo non ritenerci – anche in senso lato, perché noi viviamo nell’epoca moderna e a quel tempo non c’eravamo, ma c’erano i nostri padri e i padri dei nostri padri – quanto meno responsabili, perché parte gran parte del nostro benessere è stato costruito nei secoli proprio in quelle terre, e tutt’oggi da quelle terre arriva ancora gran parte delle risorse utilizzate per generare la nostra ricchezza.
Occorre dunque recuperare questa storia e ricordarci anche del fatto che molte di queste persone vivono prigioniere nei propri Paesi di origine. Per noi è normale possedere un passaporto o una carta di identità e poterci muovere ovunque nel mondo: gran parte di queste popolazioni, invece, è prigioniera.
Prima il senatore Mario Mauro ha ricordato la Convenzione di Montego Bay: non essendo questa la mia materia, immagino si riferisse alla Montego Bay giamaicana, ma, anche ove non sia così, voglio ricordare comunque il caso della Giamaica, Paese lontano da noi, ma nel contempo a noi molto vicino per le dinamiche storiche che l’hanno interessato e che stanno interessando ancora noi oggi. Un cittadino giamaicano non può uscire dal suo Paese liberamente: per venire in Italia, per esempio, deve avere una lettera di invito e deve dare delle garanzie economiche. Per noi è scontata la libertà di circolazione, per tante altre persone no.
Probabilmente chi riesce a racimolare le risorse per poter fare la traversata (racimolare è un eufemismo, perché si tratta di risorse economiche ingenti) con molti meno soldi potrebbe acquistare un biglietto aereo e recarsi direttamente nei luoghi di destinazione, perché sappiamo benissimo che oggi i Paesi del Sud dell’Europa sono diventati per lo più di transito verso destinazioni altre, soprattutto del Nord dell’Europa.
Per questo mi piacerebbe allora, ogni qualvolta si discute di questi temi, sentire esprimere anche la volontà di approcciare i problemi all’origine, tramite tutte le attività diplomatiche necessarie, per fare in modo che in questi stessi Paesi si arrivi ad una democrazia veramente attuata ed esercitata e che si possa dare a queste persone la possibilità di muoversi liberamente. Così facendo, forse, si potrà arrivare anche ad arginare il fenomeno degli attraversamenti per così dire clandestini. (Applausi dal Gruppo M5S e dei senatori Orellana e Bencini).
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