“Signor Presidente, si sa che quando il gatto non c’è i topi ballano.
Il 14 gennaio un tavolo tecnico ha concordato con la Soprintendenza quanto segue rispetto alla vicenda della Biblioteca universitaria di Pisa, sita nel Palazzo della Sapienza. Ciò che questo tavolo tecnico ha deciso è esattamente quanto ero stato escluso da un incontro con i Ministri, cioè la divisione perpetua della Biblioteca, la sua dispersione, mentre si è rinviata ogni concreta assunzione di responsabilità sull’edificio. Il tutto senza neppure invitare – «è un tavolo tecnico», si sostiene – i rappresentanti dei lettori, e neppure quelli degli studenti e dei dipartimenti coinvolti.
Noi ci chiediamo: da quali assemblee, da quali senati accademici, da quali deliberazioni consiliari, da quali pubbliche esigenze discendono le decisioni prese in questo tavolo tecnico? È questo il modello decisionale pisano? Contrattazione al limite del privato tra funzionari di dubbia rappresentatività che si scambiano favori per le rispettive parrocchie in assenza di qualsiasi progetto? In assenza di una pubblica presa di posizione da parte del sindaco e del rettore? È un caso che queste decisioni siano prese mentre il nostro ministro Bray è in Cile?
Pisa rischia di essere destinata a rimanere una città di provincia finché continuerà a lasciare spazio alle iniziative personali di questo o quel rettore, o assessore, senza riuscire a coinvolgere la cittadinanza in progetti lungimiranti, e soprattutto finché non coinvolgerà la cittadinanza in progetti pubblicamente dichiarati.” (Applausi dal Gruppo M5S)
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