Ho rivolto un’interrogazione al ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Valeria Fedeli sui ritardi, storture e confusioni che si sono verificati fin dall’inizio dell’anno scolastico in corso, con assegnazioni di cattedre ai docenti di sostegno legate alle emergenze e non sull’attivazione di un’efficace didattica di inclusione. Un clima di confusione che coinvolge le scuole, i docenti e le segreterie, ma soprattutto danneggia gli alunni disabili, che non godono nella maggior parte dei casi di un servizio indispensabile per l’inclusione scolastica.
Ecco il testo dell’interrogazione.
Dall’inizio dell’anno scolastico 2017/2018, come denunciato da diversi enti rappresentativi degli insegnanti e da numerosi articoli di stampa, si sono verificati diversi ritardi, storture e confusioni sull’assegnazione delle cattedre di sostegno;
gli istituti scolastici stanno utilizzando insegnanti precari, molto spesso senza abilitazione, per il sostegno educativo-didattico agli alunni con disabilità a discapito, molto spesso, di docenti specializzati sul sostegno, nonché vincitori di concorso;
inoltre, i disordini verificatisi nell’assegnazione delle cattedre per il sostegno sono ancora più rilevanti in considerazione dell’aumento degli alunni con disabilità, che in base ai dati forniti dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sarebbero 234.658, circa 10.000 in più rispetto all’anno scolastico 2016/2017;
considerato che, per quanto risulta agli interroganti:
di fronte alle indifferibili esigenze legate alla copertura delle cattedre di sostegno, il risultato conseguito è che gran parte delle nomine viene effettuata su posti cosiddetti in deroga. Per l’anno scolastico 2017/2018 sono circa 40.000 le cattedre in deroga destinate ad insegnanti con incarico a tempo determinato, precari, peraltro non sempre in possesso del prescritto titolo di specializzazione sul sostegno;
nello specifico, come riportato da un articolo pubblicato dalla rivista “tecnicadellascuola” del 12 novembre 2017, intitolato “Sostegno, 1/3 dei posti sono in deroga: dov’è la continuità didattica?”, secondo i dati estrapolati dal “Focus anticipazione dati, anno scolastico 2017/2018, sulla scuola italiana”, pubblicati a settembre 2017, le cattedre in deroga sono pari a 38.769, mente le cattedre stabili, ossia in organico di diritto, destinate al personale stabilizzato sono pari a 100.080. Il totale tra cattedre in organico di diritto e in deroga è pari a 138.849 posti. Le situazioni più gravi sussistono in Campania (6.000 cattedre in deroga), in Sicilia (5.000) e in Puglia (3.500);
a conferma di quanto sopra evidenziato, un articolo di “la Repubblica”, edizione di Firenze, del 28 ottobre 2017, dal titolo “E chi si è specializzato non è ancora assunto”, riporta che nelle scuole toscane per seguire gli alunni disabili vengono, infatti, reclutati neodiplomati in ragioneria, nonostante nella regione siano presenti ben 57 docenti specializzati e abilitati con il concorso della scuola del 2016;
inoltre, di frequente accade che molti insegnanti chiamati nell’organico del potenziamento vengano di fatto utilizzati, per buona parte o in alcuni casi per la totalità delle ore, per coprire i posti vacanti sul sostegno senza avere, anche in questo caso, le competenze adeguate;
considerato inoltre che:
ad aggravare la già complicata situazione del sostegno, si aggiunge la notizia, riportata da autorevoli fonti di stampa nonché dal sito “miuristruzione” in data 8 novembre 2017, con l’articolo “Docenti sostegno insegnavano con falsi diplomi, 33 Indagati”, della falsificazione dei documenti e dei titoli abilitanti al sostegno per l’inserimento nelle graduatorie a esaurimento e in quelle d’istituto, per l’assunzione come insegnanti nelle scuole primarie e dell’infanzia;
“rainews ” in data 8 novembre 2016, riporta che la Procura della Repubblica di Cosenza ha concluso le indagini nei confronti numerosi insegnanti, ritenuti responsabili del reato di falsità ideologica commessa dal privato e falsità materiale in atto pubblico. Le indagini, avviate dai carabinieri della compagnia di Cosenza nell’ottobre 2016, hanno consentito di accertare un sistema, diffuso sull’intero territorio nazionale, volto alla falsificazione ed all’utilizzo di diplomi apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza e da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap, concessi dall'”Istituto nazionale scuole e corsi professionali” di Cosenza. I documenti falsificati sono stati usati dagli indagati per l’inserimento sia nelle graduatorie ad esaurimento, sia in quelle d’istituto, per l’assunzione come insegnanti nelle scuole primarie e dell’infanzia;
a seguito di ciò alcuni dirigenti scolastici avrebbero già adottato provvedimenti di sospensione nei confronti di insegnanti regolarmente assunti sulla base dei titoli risultati falsi. Al momento risultano individuati 33 indagati, tutti originari della provincia di Cosenza, ma l’attività d’indagine prosegue su tutto il territorio nazionale;
considerato infine che, a parere degli interroganti, il clima di confusione che coinvolge le scuole, i docenti e le segreterie, danneggia soprattutto gli alunni disabili, che non godono nella maggior parte dei casi di un servizio indispensabile per l’inclusione scolastica,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali urgenti iniziative intenda assumere, affinché si colmino le lacune di un sistema che attualmente si fonda su assegnazioni di cattedre legate alle emergenze e non sull’attivazione di un’efficace didattica di inclusione.