Domani, sabato 11 novembre, e domenica 12, sarò a Cosenza con Nicola Morra ed Enza Blundo del M5S per partecipare agli Stati generali della Scuola 2017 organizzati dal Movimento 5 stelle. Insieme a docenti, studenti e genitori ci sarà personale scolastico proveniente da tutta Italia. «Crediamo in una scuola pubblica – si legge nel comunicato del Meetup Cosenza, che ha promosso l’iniziativa – per una cittadinanza attiva e una società conviviale. La scuola rappresenta la chiave di volta e l’epicentro critico per la formazione della persona, ossia l’individuo nella pienezza dei propri diritti e doveri; lo strumento per cambiare la società e garantire il funzionamento delle istituzioni».
Sarà un momento importante di partecipazione per condividere il lavoro portato avanti fra Camera e Senato in questa legislatura, nell’ottica di un cambiamento reale della scuola italiana, autentico “motore” per la crescita e lo sviluppo di un Paese, ma troppo spesso fanalino di coda per un governo come quello attuale, che quest’anno nella Legge di Bilancio fa segnare per la missione “istruzione scolastica” un bel meno: -401.560.825 euro.
Noi del Movimento 5 Stelle non ci siamo mai limitati a far sentire alta la nostra protesta ed anche nei giorni scorsi, in occasione delle modifiche proposte alla Legge di Bilancio, abbiamo avanzato tutta una serie articolata di proposte, che possiamo considerare come un primo documento programmatico per un governo a 5 stelle della scuola italiana. A cominciare dal diritto allo studio e dal contrasto alla dispersione scolastica, un fronte sul quale intendiamo garantire l’istituzione di un Osservatorio per il contrasto alla dispersione scolastica, con il compito di acquisire e monitorare, su base nazionale, i dati e le informazioni relative al fenomeno, nonché implementare le attività per la prevenzione e la repressione del fenomeno della “dispersione” poste in essere dalle scuole cosiddette “a rischio”, mettendo in campo le strategie più idonee per la riduzione al di sotto del 10% entro il 2020, come stabilito dall’Unione Europea, della percentuale dell’abbandono scolastico.
Vanno poi incrementate le dotazioni del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche statali per eliminare la richiesta da parte delle istituzioni scolastiche di una «contribuzione volontaria» delle famiglie (finalizzata all’acquisto di materiali didattici, di cancelleria, igienico ecc.); così come va incrementato l’organico degli insegnanti di sostegno, creando al contempo un equilibrio armonioso nel rapporto tra alunni disabili e docenti di sostegno, fissandolo nel rapporto di uno a uno anche al fine di dare concreta attuazione all’inclusione scolastica. L’inclusione resta un tema centrale, perciò prevediamo di concepire ed estendere la formazione continua sui temi dell’inclusione come misura ad ampio raggio per tutti i soggetti che si trovano a operare nelle istituzioni scolastiche, con approfondimenti specifici sulle principali metodologie didattiche, individualizzate e di gruppo, utili per la disabilità e finalizzate al recupero del soggetto portatore di handicap.
Sul fronte, non meno “caldo” dell’edilizia, si dovrà dare piena attuazione e potenziare la funzionalità dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica, coordinando le informazioni provenienti dalle singole istituzioni scolastiche con i fondi a disposizione e gli interventi da effettuare, affinché siano garantiti principȋ di tempestività ed efficienza anche per la difficoltà di coordinamento che si traducono spesso nella difficoltà di far confluire i fondi in un unico contenitore da cui attingere in maniera mirata e razionale per convogliare le risorse.
Sono solo alcuni punti fra quelli che affronteremo da domani a Cosenza. Perché la scuola torni ad essere al centro dell’agenda politica. E il M5S c’è.
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