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Docenti – Caos graduatorie fase B e tutela dei diritti costituzionali

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Li hanno definiti “i docenti con la valigia”. Sono gli insegnanti rimasti penalizzati dalle anomalie del piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato tanto sbandierato dal governo. Benché infatti la domanda di assunzione per le Fasi B e C fosse unica, ai docenti rientrati nella cosiddetta Fase B è stato impedito sia di accedere alla successiva Fase C, che ha assegnato posti nelle loro province di appartenenza a colleghi con punteggio inferiore, sia di rifiutare la proposta di assunzione, pena la cancellazione da tutte le graduatorie.

Le sigle sindacali avevano già denunciato che la diversa tempistica tra la fase B e la fase C, se non regolamentata ad hoc, avrebbe potuto generare situazioni assurde e incresciose. Ed anche gli addetti ai lavori ipotizzavano che, per esempio, un docente inserito in una GAE (Graduatoria a esaurimento) di una certa provincia fosse costretto ad accettare una nomina in una provincia diversa durante la fase B del piano straordinario e che successivamente, durante la fase C del piano, si liberasse un posto nella classe di concorso nella provincia del docente sopra menzionato, il quale però aveva intanto accettato la cattedra fuori dalla sua regione.

Un caos normativo in piena regola. Nella mia interrogazione al ministro Fedeli, che presento in queste ore, spiego che «tale previsione si sarebbe avverata, in quanto i docenti meridionali con maggiori titoli e specializzazioni sono stati assunti in regioni distanti centinaia di chilometri dalla propria e su una tipologia di posto (comune o sostegno) non indicata come prioritaria». E’ accaduto infatti che docenti collocati in graduatoria in posizione inferiore rispetto agli assunti in Fase B abbiano beneficiato dell’assunzione a tempo indeterminato nella classe di concorso/tipologia di posto prescelta e nella provincia di residenza. Gli stessi poi, nelle successive operazioni di mobilità, sono stati riconfermati in loco nel 90% dei casi in virtù di una nota ministeriale del 23 dicembre 2016.

Nell’interrogazione sollecito il ministro ad adottare i tempestivi e necessari provvedimenti, attivandosi per tutelare i diritti dei docenti assunti dalle Graduatorie a esaurimento in Fase B, rimasti bloccati in tale situazione dal 2015. Questi insegnanti denunciano infatti non solo le disparità di trattamento createsi con la legge n. 107 del 2015 in fase assunzionale e di mobilità, ma anche la violazione di diritti costituzionalmente garantiti.

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