«Nei casi di responsabilità accertata per lo scorretto svolgimento delle funzioni relative alla gestione economico-finanziaria, al soprintendente è preclusa la possibilità di essere nominato per lo stesso ruolo e ruoli affini, anche in altre fondazioni». Dopo il lungo iter a Palazzo Madama, l’esame del Ddl Spettacolo, che vede da tempo impegnata Michela Montevecchi, è ora alla Camera. Nei giorni scorsi è stato votato all’unanimità ed approvato dall’Aula l’emendamento della senatrice Montevecchi che pone fine alla possibilità di conferire nuovamente incarichi a sovrintendenti che abbiano già dato accertate prove di mala amministrazione. Del resto, altri paesi europei prevedono norme di questo genere. E in generale per le Pubbliche Amministrazioni è già prevista (ma non sempre viene applicata) la valutazione delle performances.
Con i nostri emendamenti intendiamo dare un taglio ai rapporti clientelari legati alla gestione delle Fondazioni, partendo dagli organi apicali: l’obiettivo è modificare la modalità di nomina del sovrintendente e del direttore artistico delle fondazioni, la cui scelta ora è nettamente politica. Richiediamo bandi pubblici, anche di livello internazionale, con la pubblicazione di tutti i nomi dei partecipanti. Per i vertici delle Fondazioni deve essere condizione obbligatoria l’assenza di qualsiasi interesse in conflitto con le funzioni svolte, ad esempio un componente del CDA, il direttore artistico o il sovrintendente, non possono essere componenti di società che prestano servizi in appalto presso la fondazione stessa, oppure di agenzie per artisti.
qui il comunicato del M5S