MONTEVECCHI (M5S). Signora Presidente, intervengo questa sera in riferimento a quanto ha detto il ministro Franceschini, in risposta ad una dichiarazione fatta giustamente da Stefano Benni, che ha rifiutato di ricevere un premio, lamentando l’ipocrisia di un Governo che si presenta alla consegna di determinati premi e poi taglia le risorse alla cultura. A Stefano Benni si è aggiunta la voce di Vittorio Emiliani, ripreso nella rubrica di Corrado Augias, sul quotidiano la Repubblica di oggi.
Il ministro Franceschini, ancora una volta, come ha già fatto in risposta a Benni, si permette di manipolare la realtà e la verità, giocando sul fatto che forse non tutti i cittadini sono edotti sulla differenza tra una manovra di stabilità e il bilancio di un Ministero. Allora, per amore di informazione e della verità, e anche un po’ perché ci saremmo rotti le “eliche” di essere presi intellettualmente in giro dal Ministro e dal Governo…
PRESIDENTE. Senatrice Montevecchi, la pregherei di utilizzare un linguaggio diverso. Come abbiamo visto, si parte in un modo e poi si cresce.
MONTEVECCHI (M5S). Io non cresco mai, Presidente. Non si preoccupi.
Ci saremmo un po’ stancati dell’atteggiamento di mistificazione della realtà e dei dati.
Il ministro Franceschini, in risposta ad Emiliani, parla dello stato previsionale del Ministero, ovvero del bilancio del Ministero. Quello che è vero è che, nella legge di stabilità dell’anno in cui era ancora presidente del Consiglio Enrico Letta – egli promise si sarebbe dimesso qualora fossero stati apportati tagli alla cultura, ma non ne ha avuto il tempo, avendo ricevuto, come dire, una spallata da qualcun altro – i tagli ci sono stati, come ci sono stati anche nella legge di stabilità di Renzi. Un conto è prevedere tagli nella manovra finanziaria, che ci sono stati, perché in Italia gli investimenti per la cultura continuano a non superare l’1 per cento del bilancio dello Stato. (Applausi dal Gruppo M5S). Se invece, all’interno del bilancio del Ministero, le poste che riguardano la tutela dei beni culturali sono aumentate, ciò deriva dal fatto che c’è stata una compensazione nelle voci di spesa, che ha comportato un aumento di risorse per le relative alla tutela, a discapito di altre, comprese sempre nel bilancio del Ministero. Quindi, non si tratta di risorse fresche date al mondo del bene culturale, se qualcuno lo vuole verificare, vada a vedere il sito Internet del Ministero e legga la legge di stabilità e, soprattutto, lo chieda ai lavoratori del Colosseo, che si sono riuniti in assemblea sindacale, perché i stipendi e straordinari non vengono pagati da mesi.
Smettiamola di manipolare la realtà dei fatti e di prendere in giro i cittadini e, soprattutto, tutti coloro che hanno a cuore i nostri beni culturali e vorrebbero tanto che fossero investite risorse fresche per acquistare o recuperare dei gioielli e ridarli alla nostra comunità. Penso – ad esempio – al palazzo San Giacomo di Russi, alla Badia di Scandicci, per la quale tanti esponenti del PD si sono spesi, andando addirittura in visita, e per cui è stata votata una risoluzione in Commissione cultura al Senato, o per il Castello di Sammezzano, che il 20 ottobre andrà all’asta ed è in mano ai privati. Dovremmo attivarci tutti per recuperare questo gioiello di arte moresca, che è davvero unico in Europa. (Applausi dal Gruppo M5S).